La
città di Scafati in età romana era parte dell’ager pompeianus, come
testimoniano le numerosi e notevoli ville ritrovate, i monumenti funerari
lungo la via romana che congiungeva Pompei e Nocera e, seguendo il
percorso dell’attuale SS 18, attraversava il territorio comunale e
superava il fiume con un ponte. Dopo la disastrosa eruzione del 79 d.C.
che seppellisce tutta la zona di Pompei, la città nasce sul fiume nel
medioevo e prende il nome dalle ‘scafe’ utilizzate per attraversare il
fiume.
La città si sviluppa su due nuclei: il centro che sorge e cresce
accanto al ponte difeso da una torre (di cui restano solo le fondamenta) e
la frazione di S. Pietro, lungo la direttrice di collegamento con
l’entroterra sarnese (la località di Bagni, con l’omonimo santuario
lungo la SS 18 che congiunge Scafati con Angri e Nocera, appartenne fino
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1926 al comune di Angri).
La visita comincia dal centro cittadino costituito dall’area circostante
il ponte sul fiume. Sulla piazza Vittorio Veneto troviamo la Chiesa
di Santa Maria delle Vergini con annessa confraternita, principale edificio ecclesiastico cittadino ricco di
opere d’arte di età moderna. Oltre il ponte vediamo la mole del Municipio,
adagiato presso il fiume e dietro al quale si stende il notevole parco
della Villa Comunale, presso cui si trova la
stazione FS. Dal Municipio si raggiunge la SS 18 per visitare, a un
chilometro circa sulla strada per Angri e Nocera, in località Bagni il
settecentesco Santuario della Madonna dei Bagni, meta di pellegrinaggio e di
feste folcloristiche.
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Ritornati
alla piazza imbocchiamo il corso Nazionale, alle spalle del quale si
sviluppa un quartiere posto a ridosso del fiume e dei canali cittadini; in
una traversa, via Leonardo da Vinci, presso la Galleria Aurora, sono
esposti segnacoli funerari romani ritrovati in loco (più avanti sono
visibili i resti del quartiere
industriale ottocentesco). Il corso conduce a Pompei passando
accanto alla ottocentesca chiesa di S. Francesco di Paola e, più avanti,
prima del casello autostradale della A3, per via Vitiello si raggiunge Villa
Nunziante, edificio ottocentesco utilizzato per attività culturali e,
subito dopo, il notevole polverificio
borbonico, costruito alla metà del secolo scorso.
Ritornando alla piazza, imbocchiamo via Battisti che conduce alla Chiesa
di Santa Maria delle Grazie, posta sulla direttrice verso i paesi
vesuviani e interseca la moderna via Martiri d’Ungheria su cui prospetta
la stazione della Circumvesuviana; poco più avanti, in uno scavo
recintato, si conservano i resti di un monumento funerario romano.
Ritornando su via Battisti, imbocchiamo via Sauro dove troviamo Palazzo
Sisto che ospita la biblioteca
e la galleria d’arte comunale e giungiamo nel quartiere Vetrai
caratterizzato dal tipico insediamento a cortili e che si dirige con le
sue abitazioni poste in fila verso la frazione
di S. Pietro, insediamento rurale con la Chiesa
di San Pietro che domina la piazza principale e più avanti, in via
Lo Porto (la strada che si dirige verso San Marzano e Sarno costeggiando
il fiume), troviamo i resti della storica Badia
della Real Valle, monastero cistercense eretto in stile gotico per
volontà di Carlo I d’Angiò nel 1270.
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