L’attuale città di S. Egidio del Montealbino fu parte della
conurbazione di Nocera de’ Pagani, sorta tra medioevo ed età moderna,
di cui costituiva l’estrema propaggine lungo l’asse viario che
conduceva ad Angri e Stabia. L’abitato, dalla caratteristica forma
urbanistica a fuso, si sviluppa su una fascia pedemontana sottoposta al
Monte Albino, alle pendici di un anfiteatro costituito da un’appendice
collinare del monte a ridosso di Pagani sulla via che conduce a Corbara e
verso la costiera amalfitana attraverso il valico di Chiunzi. La frazione
di S. Lorenzo, a valle del centro, si sviluppa invece lungo la via, già
esistente in età romana, che conduce da Nocera a Stabia.
Il centro storico è attraversato dal corso principale, via Ferrajoli, dal
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quale si dipartono le traverse che conducono in pianura e i cortili
attraverso i quali si raggiunge la fascia pedemontana. Giungendo dalla
pianura e dalla frazione di S. Lorenzo, dove si può visitare la Chiesa
parrocchiale di San Lorenzo, si entra nel centro storico presso la
settecentesca Chiesa
di Santa Maria delle Grazie, il cui fianco lambisce la
strada che conduce a Chiunzi, da cui ci si immette sul corso costeggiato
da palazzi nobiliari, spesso arricchiti da cappelle gentilizie, e le
abitazioni dei ceti meno abbienti, racchiuse intorno ai cortili; da
segnalare, tra gli edifici, il grande Palazzo
Ferrajoli "di mezzo"
che domina la parte centrale del corso. Alla fine della strada, quando il
corso
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diventa uno slargo, troviamo il
complesso della Chiesa di Santa Maria Maddalena
in Armillis, oggi chiesa parrocchiale di S.
Nicola, preceduto dalla mole del campanile e con la facciata
cinquecentesca dominata dal pronao (all’interno, importanti opere
d’arte). Dopo la chiesa troviamo piazza Ferrajoli, di recente sistemata,
che conserva, presso il fianco della chiesa, l’importante Fontana
romana reimpiegata e appare chiusa sul lato superiore dal lungo
prospetto dell’altro Palazzo
Ferrajoli, che presenta nel cortile un’ara romana rinvenuta
grazie a scavi in zona.
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