Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis

L’attuale chiesa è quel che resta di un’importante abbazia benedettina, in origine dedicata a Santa Maria Maddalena in Armillis o a Sant'Egidio e donata, nel 1113, ad un monastero di Ravello. L’edificio attuale risale alla prima metà del Cinquecento, quando la chiesa venne rifatta; al tempo rimandano il portale classicheggiante, contornato da affreschi coevi, importanti ma molto deperiti, con storie di San Nicola e l’importante polittico dell’altare maggiore, attribuito al pittore manierista calabrese Pietro Negroni; restauri e rifacimenti successivi risalgono al Settecento (danni strutturali notevoli ha subito l’edificio dal sisma del 1980). La facciata è dominata dal campanile cuspidato e all’interno sono da segnalare, gli altari marmorei, gli stalli lignei seicenteschi e notevoli dipinti sei-settecenteschi. In sagrestia si conserva un resto di affresco, una testa di santo , probabilmente del sec. XIV, e una tavola con Madonna e santi degli inizi del Cinquecento. Nel corridoio presso la base del campanile, due affreschi trecenteschi con la Maddalena e la Crocefissione. Una serie di strutture ipogee, poste presso la facciata e destinate anche alle sepolture e decorate con affreschi ormai sbiaditi, è stata riconosciuta come parte di una villa romana e alla stessa cultura rimanda la vasca con divinità fluviale, posta presso la parete esterna sinistra della chiesa.

Età

Sec. XI (con interventi successivi)

Ubicazione

piazza Ferrajoli

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